Scuola primaria Lenotti

La scuola primaria "Lenotti" di Verona è una scuola pubblica situata nel quartiere di Golosine.

Descrizione

La scuola è stata fondata nel 1950 e ospita circa 120 studenti di età compresa tra i 6 e gli 11 anni.

E’ una struttura moderna con diverse aule, laboratori e una biblioteca una  palestra funzionale a qualsiasi attività sportiva. L’edificio è circondato da un ampio cortile che viene utilizzato per le attività ricreative e sportive.

Offre un’istruzione di alta qualità che si concentra sullo sviluppo di tutti gli aspetti dello studente, sia accademici che personali.

Dove si trova

Scuola primaria Lenotti

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Il luogo è sede di

Ulteriori informazioni

Tullio Lenotti, uomo e poeta

Nasce a Verona il 18-02-1886. E’ il primo di quattro fratelli. Frequenta le Paolo Caliari e ottiene il diploma con il massimo dei voti.
Nel  1899 muore il padre e Tullio abbandona le scuole (lo studio no) e cerca lavoro. Lo trova presso i Molini Consolaro.
Giovanissimo vince il concorso presso le Ferrovie dove arriverà fino al massimo grado di segretario principale.
In tempo di guerra riesce a salvare molti giovani dal lavoro coatto in Germania… assumendoli sotto la sua responsabilità come operai insostituibili per le officine ferroviarie.
Non smette mai di interessarsi agli studi e spazia dal sociale alla ricerca.
Si farà “analfabeta” per aiutare i veri analfabeti che dovranno superare una prova di scrittura per avere diritto al voto. Sarà uno dei sostenitori e collaboratori della Cooperativa ferrovieri.
Il suo amore per i viaggi lo porterà a corrispondere con persone sconosciute di Mosca, Riga, Odessa, Sofia, Egitto, Algeria, Marocco.  Sarà in Olanda e a Parigi per un convegno di “liberi pensatori”.
E’ del 1925 un tangibile lavoro di ricerca: “Quadro sinottico della storia di Verona”.
Collabora per anni con l’Arena con una serie di articoli su Curiosità- Ospiti illustri- Ronde- Salotti- Battaglie d’altri tempi- Toponomastica.
Poi scritti e pubblicazioni per “Vita Veronese” con G. Beltramin, collana “le guide” (Piazze, teatri,l’Adige, Chiese e conventi scomparsi, Giulietta nella storia,leggenda, arte ). Suoi scritti anche nel Gazzettino. Studenti si rivolgono a lui per le “tesi”.
Nel 1948 va in pensione e il suo lavoro diventa ricerca negli archivi, presenza per due anni alla “Sorbona” e ancora, tra gli altri, postumo “Verona nei suoi antichi rioni”.
Muore d’infarto il 1 agosto 1966 mentre festeggia la maturità della nipote Susanna alla quale come all’amata Aba aveva insegnato l’amore alla lettura, alle cose belle, alla solidarietà.